In quel tempo lontano ma non molto distante,
il granchio e la scimmia ne combinavano tante
e per celebrare la loro amicizia,
diedero un calcio alla loro
pigrizia.
Un grosso macigno poteva bastare
per essere banco
su cui cucinare
bacche, semi e farine da impastare
raccolsero
al bosco tante provviste
e in un battibaleno furon profumate delizie:
dolcetti
fragranti tutti dorati
con ripieno di frutti prelibati.
Però mentre il granchietto era distratto
l' amica rubò i dolci con abile scatto,
sul ramo di un
albero si arrampicò
e per fargli dispetto la lingua cacciò.
Uno ad uno i dolcetti mangiò:
“Hmmmm che
gusto e che profumo,
questo ripieno di certo è il più buono”.
Così ripeteva il primate beffardo
mentre il crostaceo le
dava uno sguardo,
così il piccoletto conoscendo quel birbante,
gli raccontò
una cosa assai interessante:
"Sai cosa rende i dolci più buoni?
L'aroma fresco di
quei limoni,
prova a poggiarli su quel ramo in alto,
ti
basterà fare solo un brevissimo salto”.
La scimmia golosa, alle parole del granchio,
gettò il sacco
dei dolci con grande slancio,
ma caddero in terra senza arrivare
sul ramo dove li voleva poggiare.
Così il crostaceo veloce li prese
e nella sua tana presto
discese,
la scimmia lo vide e incredula tacque,
Quel gesto
scaltro non certo le piacque!
Ora il piccolo amico
prendeva a sbeffeggiare
e dal buco nella sabbia si sentiva
gridare:
“Questo è il più buono da degustare!
Che
aroma e che sapore prelibato,
una festa in trionfo per il mio
palato”.
sono io il capo astuto di ogni bravata!
Esci allo scoperto fai il bravo granchietto,
prometto che divideremo ogni dolcetto”.
Mentre blaterava un po' desolata
la scimmietta in volto si era incupita.
Sull'uscio della
tana si mise seduta,
aspettando lo stimolo tutta
concentrata.
Gli uccelli sugli alberi guardavano la
scena
nessuno comprese cosa facesse la scimmia scema.
Fuori
non si sentiva alcun rumore
ma nella tana si avvertì un gran
fetore,
tutto all'interno si oscurò
e il primate di far
la cacca nella tana minacciò.
Il crostaceo lesto con le
sue chele
corse in cima a pizzicarle il sedere.
Da questo giorno dappertutto si narra
del perché ogni scimmia
abbia la schiena glabra.
In oltre si dice che il pelo
strappato
sulle chele dei granchi si sia per sempre attaccato.
"Larga la foglia, stretta la via dite la vostra che io ho detto la mia"
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